• LUNEDI: Dronero (15km)
  • MARTEDI’: Cuneo (22km)
  • MERCOLEDI’: Caraglio (9km)
  • GIOVEDI’: Borgo San Dalmazzo (15km), Demonte (30km)
  • VENERDI’: Busca (18km), Savigliano (30km)
  • SABATO: Boves (25km),Entracque (35km)
  • DOMENICA: Robilante 18km

LUNEDI’: Dronero 15km.
Dronero sorge a quota 621 metri s.l.m. su un dosso dominante lo sbocco in pianura della Valle Maira. Terra di conti, marchesi e borghesi, Dronero conserva uno straordinario patrimonio architettonico fatto
di monumenti, chiese e case nobiliari di rara bellezza. Un borgo incantevole che racconta senza riserve attraverso i vicoli, le piazze, i portici e i ponti la storia secolare di una comunitá fiera delle proprie
radici e tradizioni.
(tratto da Comune di Dronero)

MARTEDI’: Cuneo 22km
La città sorge su una terrazza alluvionale a forma di “cuneo”, isolata dalla lenta confluenza, verso la pianura, del torrente Gesso a est, e della Stura di Demonte a ovest,
in posizione centrale rispetto all’arco delle Alpi sud-occidentali, dominate dal Monviso, dall’Argentera, dalla Rocca dell’Abisso e dalla Bisalta. Il mercato di Cuneo piu’ famoso e grande mercato del martedi’, che,
oltre ai cuneesi, vede arrivare a fare acquisti anche i piemontesi delle altre province, i liguri e i francesi.
(tratto da Wikipedia)

MERCOLEDI’: Caraglio 9km
La medievale “Cadralius” oggigiorno Caraglio fu sede di un consistente insediamento romano. Questa fu una zona importante nell’ambito della viabilita’ romana diretta verso le Gallie.
Fino al 1244 restera’ sottoposta ai marchesi di Saluzzo. Si susseguirono diversi Signori fino all’affermazione dei Savoia. Fiori’ piu’ tardi l’agricoltura con l’allevamento del baco da seta.Vi erano quattro filande e un Filatoio restaurato e tuttora visitabile che davano lavoro a piu’ di seicento persone.
(tratto da www.ghironda.com)

GIOVEDI’: Borgo San Dalmazzo 15km.
Importante centro di passaggio per i collegamenti con le localita’ della vicina Riviera Ligure e della Costa Azzurra, raggiungibili in poco piu’ di un’ora, negli ultimi anni Borgo San Dalmazzo e’ diventata, sempre con maggior successo, un rinomato centro fieristico. A marzo “Un borgo di cioccolato”: manifestazione dedicata alla “golosita’”. Ad aprile il “Salone della montagna” e la “Fiera di San Giorgio”: fiera di primavera, sapori, odori, colori e gusti della primavera. A settembre la “Fiera Alpi Marittime Mestieri”: manifestazione dedicata all’artigianato. A dicembre la “Fiera Fredda”: centenaria manifestazione dedicata alla lumaca.
(tratto da Comune di Borgo San Dalmazzo)

VENERDI’: Busca 18km
Busca e’ oggi una citta’ di circa 10.000 abitanti, costituita da un centro storico, configurato nello spazio delle antiche mura, e dalle numerose frazioni circostanti.
E’ collocata in una felice posizione geografica, ai piedi della collina morenica che la circonda ad anfiteatro e che, riparandola dai venti freddi, le conferisce un clima mite apprezzato fin dall’antichita’.
(tratto da Comune di Busca)

SABATO: Boves 25km, Entracque 35km
Entracque deriva il suo nome dal fatto di essere toccato da numerosi corsi d’acqua: Intraaquis, intraquarium in latino, Entraiga, Entraigues in dialetto locale. Nel centro del paese, in piazza Giustizia e
Liberta’, si trova la fontana di Sant’Antonio (1565). Procedendo verso il fondo valle si può ammirare la loggia del mercato, con affreschi di carattere religioso (XVIII-XIX secolo). Uscendo dall’abitato oltre il torrente Bousset si sale verso il lago della Piastra. Molto interessante e’ anche la diga ad arcogravità del Chiotas, che sbarra la valle della Rovina, a oltre duemila metri di quota, creando un ampio bacino artificiale.

DOMENICA: Robilante 18km
Robilante, dalla Cappella di Sant’Anna e’ possibile godere una suggestiva vista dell’abitato. Alcuni itinerari di grande interesse risalgono il vallone di Cialancie, inerpicandosi sino alle bianche chiesette, testimonianza della devozione popolare; altri percorsi conducono alla conca del Malandre’. Qui alcune vecchie baite conservano ancora caratteristici tetti in paglia mentre un po’ piu’ a valle l’antico pilone del Moro ricorda le leggendarie incursioni saracene.