Il Tartufo Nero Pregiato della Valle Grana…

Il territorio piemontese e, in particolare, le colline dell’Astigiano del Monferrato e della Langa sono da lungo tempo famosi per la presenza del prelibato Tuber magnatum, il tartufo bianco pregiato, detto anche tartufo bianco d’Alba. Accanto alle zone sopra citate ve ne sono altre, per lungo tempo ingiustamente trascurate, che pure possiedono un’indiscussa vocazione tartufigena.

Nelle valli del cuneese poco sono le zone in cui è stato ritrovato il tartufo nero dolce. Si riscontra la presenza di questo fungo in maniera sporadica nelle valli Tanaro e Stura di Demonte. Assai diffuso, invece, in Valle Grana nei comuni di Valgrana, Montemale, Monterosso Grana e Pradleves.

Il territorio delle Valle Grana, dunque, rientra tra le aree piemontesi ad alta vocazione alla produzione del Tuber melamosporum. Questo è testimoniato dalla presenza spontanea del fungo, dalla cerca che da circa quaranta anni si svolge nei boschi della valle e non da ultimo la conferma scientifica da parte dei tecnici Ipla sulla spiccata attitudine di questo territorio, inteso come combinazione di caratteristiche favorevoli di suolo, clima, vegetazione, morfologia dei versanti, ha verso la produzione di tartufi neri.

I tartufi neri in Piemonte hanno vissuto a lungo all’ombra del tartufo bianco indubbiamente più prestigioso e rinomato, ma nonostante questo nell’ultimo decennio l’interesse verso il tartufo nero, sia pregiato che estivo, è molto aumentato. Le cause sono da ricercarsi nel prezzo, che risulta accessibile ad un pubblico più vasto, periodo diverso di raccolta che
permette di consumare tartufo anche nel periodo invernale e primaverile, ma anche altre considerazioni di tipo agronomico come la possibilità di coltivazione; pratica attualmente non realizzabile con i tartufi bianchi.
(tratto da: Associazione Tartuficoltori Valle Grana)

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